Personaggi: Bill, Bushido
Genere: Commedia, Romantico
Avvisi: Slash
Rating: PG 13
Prompt: Scritta in occasione della notte bianca di Halloween a Mari di Challenge (prompt del trick or treat: un cucciolo di cane & nel container di un camion.)
Note: Meh. All the awards al cane!
Riassunto: Bill sta perdendo la pazienza anche perché questo non è compito suo, ma di Anis. Il cane è suo, lo ha comprato lui, lo ha voluto lui, e quindi dovrebbe essere lui all'alba delle dieci del mattino a fare il giro dell'isolato per accompagnare il cane a fare i suoi bisogni.
WALK THE DOG AND NEVER COME BACK


Il cucciolo di labrador tira, abbaia, saltella e tenta periodicamente di legargli le gambe con il guinzaglio per farlo cadere. Bill sta sinceramente perdendo la pazienza.
Non è che non gli voglia bene, anzi in realtà lo tratta come il bambino che ancora non ha avuto – gli piacciono i cani in generale, adora i cuccioli e ama Anis, quindi i suoi sentimenti per un cucciolo di labrador di Anis sconfinano nella devozione – ma è un cane faticoso ed estremamente esuberante che non sta fermo un minuto e che lo costringe a corse improvvise, ad urla belluine e alla pratica fastidiosa dello scusarsi con tutte le persone che il piccolo aggredisce festosamente lungo il loro tragitto.
Bill sta perdendo la pazienza anche perché questo non è compito suo, ma di Anis. Il cane è suo, lo ha comprato lui, lo ha voluto lui, e quindi dovrebbe essere lui all'alba delle dieci del mattino a fare il giro dell'isolato per accompagnare il cane a fare i suoi bisogni.
Ma Bushido non ha tempo per lui, né per il loro anniversario – oh, il cielo lo protegga se non è sparito solo per preparare qualcosa di speciale! - figurarsi se ha tempo per la bestiola.
Bestiola che, fra le altre cose si è messa a correre all'impazzata non appena lui ha aperto il cancello della villa, senza nemmeno dargli il tempo di mettergli il guinzaglio.
Bill lo ha visto sfrecciare via, le zampe davanti in disaccordo con quelle di dietro che lo facevano procedere un po' a zig zag, cedevano e lo tradivano e lo facevano anche rotolare per qualche metro.
Fortunatamente Anis è pigro e anche un po' stronzo, ma è bravo ad addestrare i cani e così a Bill è bastato fischiare e chiamarlo per nome perché il cucciolo si voltasse e tornasse indietro trotterellando, per poi fermarsi seduto proprio sulle punte dei suoi nuovi stivali di pelle e farsi mettere il guinzaglio.
Adesso che hanno appena imboccato una strada che dovrebbe portarli più in fretta a casa, il cane non ne vuole sapere di camminare. Bill cerca di tirarlo delicatamente a sé, lo sgrida e gli ordina di darsi una mossa, lo implora anche quando quello si stende a pelle di leopardo e si finge morto pur di non proseguire.
“Si può sapere che cosa ti prende adesso? Hai fatto il bravo finora!” Lo apostrofa.
Non fa in tempo a dirlo che un camion, uno di quelli grossi col rimorchio, gli si affianca lungo la strada e inchioda con uno stridio di freni. Bill sussulta e si volta giusto in tempo per vedere l'uomo scendere dal retro, poi questi lo afferra e lo trascina, schiacciandogli con forza una mano sulla bocca perché non possa strillare. Bill lascia andare il guinzaglio, ma sente il cucciolo abbaiare per tutto il tempo disperato.
Anche se non può vederlo, perché lo sconosciuto gli tiene la testa piegata all'indietro, lo sente spostarsi da una parte all'altra e lo immagina mentre tenta di avventarsi sul suo assalitore senza averne il coraggio.
Scalcia e tenta di divincolarsi ma l'uomo è massiccio e lui capisce subito che dalla sua stretta non potrà liberarsi. Non ci riesce nemmeno quando quello è costretto a tenerlo fermo con una mano sola per poterlo issare sul retro del camion. Quando il portellone del camion si chiude, Bill si trova immerso nel buio più completo. Non arriva luce nemmeno dalla cabina di guida, segno che è separata e quindi lontana. E quindi lui non può nemmeno sperare di farsi vedere in qualche modo da qualche macchina di passaggio. Si guarda intorno e non vede niente, mugola qualcosa ma l'uomo gli tiene ancora la mano sulle labbra, sebbene più gentilmente e con meno forza di prima. Si aspetta di sentire il motore da un momento all'altro, ma restano fermi cinque, dieci, quindici minuti, senza fare assolutamente niente. Il cuore gli batte all'impazzata come dovesse uscirgli dal petto da un momento all'altro. Pensa che l'attesa di scoprire cosa deve accadergli sia più angosciante di tutto quanto il resto. Se deve succedere – qualunque cosa sia – che succeda, tanto posticipare non lo renderà migliore. Ha quasi deciso di riprendere a scalciare ad agitarsi, quando lo sconosciuto gli toglie la mano dalla bocca, lentamente.
Bill si volta di scatto a guardarlo e quello si porta un dito alle labbra per fargli segno di fare silenzio. Bill dovrebbe urlare, lo sa ma c'è qualcosa nell'uomo che gli impedisce di farlo, forse è il movimento elegante della sua mano, forse sono i suoi occhi scurissimi che ridono e non sembrano cattivi. Gli sembra quasi... di riconoscerli.
Quando Bushido si toglie il passamontagna, però, strilla davvero. E lo offende, anche. Lo picchia. Bushido ride come non ci fosse un domani per farlo più e cerca di salvarsi dalla furia dell'Erinni che ha deciso di prendersi come fidanzato. “Ma sei scemo o cosa?” Sbraita Bill prendendolo a pugni, a calci e poi fregandogli il passamontagna per picchiarlo meglio anche con quello. “Mi hai fatto venire un infarto.”
“Sei tu quello che voleva una sorpresa per l'anniversario,” ride Bushido, come un cretino. “Non sei sorpreso?”
Bill lo tempesta di pugni ancora un po'. “Una sorpresa significa anello!” Protesta. “Ti sarebbe costato meno di questa pagliacciata!”
Bushido lo afferra per i polsi e se lo tira addosso senza nessuna difficoltà. Allarga le ginocchia perché Bill possa caderci in mezzo e gli lascia un bacio sul naso. “Ho addosso anche quello,” mormora. “Ma devi prima trovarlo.”
Bill si ferma e saggia la stoffa del suo giubbotto sotto le dita. Ci sono decine di tasche là sopra, è un giubbotto da lavoro. Sorride. “Ci vorrà un sacco di tempo.”
“Non ho niente da fare,” mormora Bushido, un attimo prima che le labbra di Bill si posino sulle sue.
Bushido mente, l'anello è a casa. Ma Bill non ha davvero bisogno di saperlo ora.

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