Personaggi: John, Rose
Genere: Commedia
Avvisi: Gen, Spoiler Act 1 e 2
Rating: PG
Prompt: Scritta per la quinta notte bianca di Maridichallenge su prompt di Yuki013: «Quelle erano le ceneri di nonna!» «Colpa tua che le tenevi sul caminetto».
Note: Il prompt era un dialogo praticamente canon su quale non potevo non scrivere di Homestuck, questo nonostante io e il cervello di John non andiamo esattamente d'accordo.

Riassunto: Nei momenti che precedono la necessaria entrata di Rose in Sburb, lo sprite di John rovescia le ceneri della nonna, rallentando le operazioni, preoccupando John e portando Rose alla - seppur posata - esasperazione.
THE HAG ASH INCIDENT


John Egbert osserva impotente l'urna della nonna accasciata di fianco sopra il caminetto. Per terra c'è un mucchietto di polvere che una volta era lei – o parte di lei, almeno, un braccio, una gamba o qualcosa di molto più grande, per esempio la testa – ma è un mucchietto davvero troppo piccolo perché possa trattarsi dell'intero contenuto del vaso. Questa volta è quasi certo di non essere stato lui la causa di questo danno atroce. Si trovava nell'altra stanza e quando è entrato in salotto, la sacra urna era già stata orrendamente profanata. Considerato che in casa sono soltanto lui e lo sprite, non può essere stato che quell'affare, solo che non riesce a trovarlo.
“E' stato lui,” conferma Rose. John la immagina digitare velocissima perché i suoi messaggi compaiono uno dietro l'altro senza soluzione di continuità. Non ha idea di che faccia abbia Rose, nella sua testa non ne ha una, è fatta solo di un paio di mani le cui dita scorrono sui tasti in maniera non umana. “Ma non riesco a trovarlo da nessuna parte.”
“Oh, accidenti!” Si lamenta John, facendo una smorfia. “E' davvero una cosa grave, papà non ne sarà affatto contento.”
“Le urne funerarie sono soltanto oggetti fisici in rappresentanza dei defunti, come le lapidi, i mausolei o, diciamo, le fotografie. Questo perché all'essere umano risulta difficile indirizzare i propri pensieri ad una persona quando essa non fa più parte di questo piano di esistenza,” dice Rose. Dev'essere una persona molto calma, Rose, una di quelle persone che non si metterebbero mai a correre in giro agitando le braccia, come invece fa lui. Sì, Rose dev'essere senza dubbio una persona seria, come Dave ma meno ironica. “In altre parole, John, lo spirito della tua defunta nonna è ancora più che mai presente in casa. In questo caso in maniera letterale.”
John però non la sta davvero ascoltando – o leggendo, insomma – perché tutto ciò che riesce a vedere è l'urna rovesciata e immagina la faccia che farà suo padre quando lo verrà a sapere. “Ma quelle erano le ceneri di nonna, Rose!”
C'è una pausa di qualche secondo, stavolta, prima che Rose risponda. John vede sparire la piccola icona che segnala che la persona sta scrivendo, segno che Rose ha probabilmente allontanato le mani dalla tastiera e sta valutando che cosa rispondere. “D'accordo,” dice alla fine. “Adesso io potrei dirti che la colpa è tua che le tenevi sul caminetto e che non si può addossare la colpa di una tale azione ad uno sprite che è stato prototipizzato con la bambola di un arlecchino, ma non lo farò perché sfortunatamente siamo a corto di tempo. Ho davvero bisogno che ti concentri .”
“Va bene, d'accordo. Mettiamo pure da parte l'incresciosa perdita di mia nonna,” annuisce John, che è molto più propenso a dimenticarsi del problema piuttosto che affrontarlo.
“Bene. Ora, il nostro prossimo passo è recuperare la copia server dall'auto di tuo padre. Dovrai connetterti con il mio client, così posso ripetere la procedura che hai appena eseguito e, presumibilmente, raggiungerti ovunque tu sia. Cerchiamo di farlo in fretta, prima che la mia casa vada a fuoco.”
“C'è un incendio?” Esclama John, sconvolto.
“Ci sarà presto,” conferma Rose. “Ora, per cortesia, procediamo.”
A quel punto devono affrontare la loro costante mancanza di grist e mentre sale al piano di sopra come Rose gli ha chiesto, John pensa che nelle ultime ore sono successe fin troppe cose per pensare davvero anche alla nonna. Non c'è rimasto quasi più niente della casa, quindi forse papà avrà altro per cui arrabbiarsi.
In lontananza, sente come l'eco di una risata lontana e spiritica, qualcosa che stranamente gli riporta alla memoria immagini della cucina, di dolci e della sua infanzia, ma non ha tempo di occuparsene ora.
Prima c'è Rose da salvare.

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