Fandom: !Originali
Personaggi: Maya, Samuele
Genere: Introspettivo
Avvisi: -
Rating: PG
Prompt: Scritta per far guadagnare punti alla squadra dei vampirli Blood Devils, nel Cow-T di MDC (prompt: Ricatto).
Note: Ma che problema ho io con i bambini in questo periodo? Dopo i fratellini che si prendono a cuscinate, ecco altri fratellini che si ricattano. Che belle famiglie, nevvero?

Riassunto: Io lo so che sei stato tu.
SHAKEDOWN

Maya tiene in mano i due pezzi di ceramica e lo guarda con l'aria di chi sa già di avere vinto.
Samuele però non ci sta ad arrendersi senza aver prima lottato, perciò fa finta di niente e continua a giocare con le sue macchinine. La pista gliel'ha portata suo papà quando è andato in Germania e l'hanno montata insieme una sera che lui non aveva da fare. E' il giocattolo che ama di più e le piccole automobili di plastica che si possono controllare con il telecomando sono gli oggetti più preziosi che ha. Ne possiede dieci e le tiene sulla mensola sopra al suo letto, tutte perfettamente ordinate.
“Io lo so che sei stato tu,” dice sua sorella, entrando nella sua stanza. “Hai rotto il vaso della mamma.”
“Non è vero, non l'ho rotto io,” risponde Samuele. “Si è rotto da solo.”
Maya ha soltanto un anno più di lui, ma si crede già grande, perciò scuote la testa e mette una mano sul fianco come fa la mamma. “Le cose non si rompono da sole, scemo.”
“Io non sono scemo. Allora lo ha rotto qualcun altro.”
Lei però non molla e dalla tasca della salopette tira fuori uno ad uno altri pezzi del vaso, quelli che lui ha sotterrato in giardino per non farli trovare. “Hai giocato a palla in casa anche se la mamma dice che non si fa. Il vaso è caduto per terra e tu lo hai nascosto.”
“Non è vero!”
“Sì che è vero. Tu sei un bugiardo e io lo dico alla mamma.”
A Samuele viene da piangere, ma si conficca le unghie nel palmo della mano e non lo fa perché non vuole proprio darla vinta a quella stupida di sua sorella. Il vaso era quello che prima era in casa della nonna e poi, quando lei è andata in cielo, la mamma lo ha portato in casa loro e lo ha messo sul mobile sopra la televisione. La mamma lo ha detto un sacco di volte che era pericoloso giocare con la palla in salotto e che il vaso poteva rompersi, ma Samuele non ci ha pensato quando ha dato un calcio alla palla e quella è volata fin quasi al soffitto. Ha visto tutto al rallentatore, come nei film e non ha potuto fare più niente. Se la mamma lo venisse a sapere, si infurierebbe, per questo ha nascosto le prove. Lei nemmeno si è accorta che il vaso non c'è più e se nessuno le dice niente, magari non se ne accorgerà mai.
Ma figurati se Maya sta zitta. “Se mi dai una delle macchinine, rimetto il vaso dov'era.”
Samuele guarda le sue macchinine e le conta anche, come se sua sorella potesse avergliene sottratta una solo chiedendola. “No,” dice subito.
“Bene, allora lo dico alla mamma,” conclude lei. Si volta di fretta come le attrici nei film e le sue codine ondeggiano dietro di lei. Però poi cammina piano verso la porta.
Samuele pensa a cosa succederà quando Maya lo dirà alla mamma. Ovviamente lei si arrabbierà e probabilmente non lo farà andare alla partita domenica, o magari gli toglierà i dolci o peggio, se non potesse andare da nessuno dei suoi amici per tutto il resto della sua vita? Non può mica sopportarla una cosa così.
Tra l'altro, è stato in punizione fino a due giorni fa, non può finirci di nuovo.
“E va bene,” cede alla fine, quando sua sorella ormai ha già un piede fuori dalla porta. “Ma non puoi sceglierla tu!”
Maya sembra trovarla una proposta ragionevole. Torna indietro e si siede a gambe incrociate di fronte a lui. Samuele guarda le sue macchinine una per una, valutando i pro e i contro di cederle alla sorella che non ci giocherà certo come si deve e finirà per romperla sicuramente. Maya rompe sempre tutto. Anche le sue bambole non hanno la testa. Scarta subito le tre auto più nuove, perché ovviamente di quelle non può fare a meno, quella nera gli piace troppo e quella rossa è come la Ferrari. Non può darle nemmeno quella blu perché è quella di papà, quindi non rimane che la verde, anche se non vorrebbe perché ha due pantere sulle fiancate e gli piace molto. E' anche la più vecchia però, quindi forse può sacrificarla. Se è fortunato, magari, Maya se ne stancherà subito, la dimenticherà da qualche parte e lui potrà riprendersela. Sì, è la scelta migliore. La bacerebbe, prima di darla a Maya ma è una cosa da femmine, perciò non lo fa. E' così triste e poco convinto, però, che sua sorella deve strappargliela dalle mani per potersela prendere.
Samuele la guarda far girare le ruote e sente già nostalgia della sua macchinina.
Alla fine sospira. “Vuoi giocare?” Chiede a sua sorella.
Maya si stringe nelle spalle. Perché no?

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