Personaggi: Penny, Sheldon
Genere: Humor
Avvisi: -
Rating: PG
Note: Scritta in occasione della notte bianca di Mari di Challenge
Riassunto: A che cosa ti serve la fisica nella tua vita di tutti i giorni, là fra le menti semplici della Fabbrica del Cheesecake?
Genere: Humor
Avvisi: -
Rating: PG
Note: Scritta in occasione della notte bianca di Mari di Challenge
Riassunto: A che cosa ti serve la fisica nella tua vita di tutti i giorni, là fra le menti semplici della Fabbrica del Cheesecake?
“Non avevamo già discusso dell'argomento, Penny?” Chiese Sheldon, in piedi dietro il tostapane, intento a tostare cyloni a sufficienza per conquistare l'universo.
“Sì,” fece lei.
“Esattamente. E avevamo concordato che la tua inettitudine agli studi scientifici e, invero, a qualsiasi tipo di studio rende impossibile portare a termine il compito di insegnarti una cosa qualsiasi, fosse anche tenere in bilico una palla sul naso.”
“Ora, non direi proprio così, ma ho incontrato qualche difficoltà. E' vero.”
“Qualche difficoltà, Penny?” Chiese allibito. “Non siamo andati oltre l'introduzione.”
“Ho imparato quella cosa per Leonard, però.”
“Quella cosa per Leonard era un discorso da me semplificato in maniera imbarazzante affinché tu potessi memorizzarlo. E lasciami dire che ho dovuto ridurre il testo a meno di cento parole per facilitarti l'impresa. Lo definirei un risultato deludente.”
Penny aspettò dieci secondi, il tempo necessario a calmarsi ed evitare di prendere l'uomo di fronte a lei per il collo e tirarglielo come ad una gallina. Era quasi sicura di poterlo fare: c'erano tacchini larghi il doppio di Sheldon in Nebraska, e non aveva mai avuto problemi con loro. “D'accordo,” sospirò alla fine, quando la furia omicida fu passata, nella totale ignoranza della stessa da parte di Sheldon. “Ma saresti così gentile da riprovarci?”
“A che cosa ti serve la fisica nella tua vita di tutti i giorni, là fra le menti semplici della Fabbrica del Cheesecake?”
Il pensiero della gallina tornò prepotente. “Io...” Penny fece schioccare la lingua e le mani. “Io devo dare ripetizioni al fratellino di un'amica e mi trovo un po' arrugginita.”
“Impreparata.”
“Arrugginita.”
“Inadatta.”
“Arrugginita,” insistette la ragazza, alzando la voce e zittendolo. “Quindi pensavo che tu potessi darmi una mano.” Sorrise, tesa.
Sheldon ci penso su un istante. “In effetti, nessun esperimento è mai riuscito alla prima. Tutte le grandi menti hanno dovuto provare ripetutamente fin quasi allo stremo. Allora, e solo allora, hanno ottenuto dei risultati. Non posso certo abbandonare il mio, per così dire, esperimento zero.”
“Già. Sì. Qualcosa del genere.”
“Potrei aiutarti, sì. Potremo fare delle lezioni ancora più semplificate e io potrei dedicare una parte del mio preziosissimo tempo ad insegnarti qualcosa, potremmo cenare insieme, fare qualche ricerca in biblioteca e perché no, potresti perfino venire qui nel week end e fare dei piccoli esperimenti.”
“Dici sul serio?”
“Bazinga!”