Fandom: !Fanfiction, Glee
Pairing:
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky
Genere: Erotico
Avvisi: Slash, Lemon
Rating: NC17
Prompt: Scritta in occasione della terza notte bianca di Mari di Challenge (prompt: "Dave Karofsky/Kurt Hummel, PWP NC-17, camicia semiaperta")
Note: E' un porno randomico, che però ha l'aggravante di essere praticamente stato scritto su richiesta, il che lo rende allucinante perché io su richiesta non sono in grado di scrivere nemmeno la lista della spesa *incapacità totale* figurarsi due omini che trombano. Però lo fanno contro il muro e Dave è molto hmnggghOMG e ringhiante. Quindi, insomma, magari non è poi così male.

Riassunto: Ci sono permessi che Dave chiede, dopotutto.
IT'S NOT ME, IT'S THE SHIRT.


Kurt si ritrova sbattuto contro un muro ed è almeno la quarta volta quella settimana, se non si calcola il breve scambio intercorso nei bagni due giorni prima. In quel caso è finito sulla tazza del cesso, ridicolo ma incredibilmente comodo e rilassante se paragonato a ciò che sta avenendo adesso.
Dave lo ha letteralmente prelevato di peso dal corridoio e appoggiato al primo muro disponibile che non fosse proprio in bella vista, poi gli si è schiacciato addosso in modo che, se Kurt avesse avuto qualcosa da ridire, gli sarebbe passata subito la voglia nel sentire quant'era già duro senza nemmeno averlo ancora quasi toccato. Kurt, in effetti ha sentito e, quando Dave gli si è strusciato addosso, ha lasciato andare un mugolio deliziato che ora rinnega, naturalmente.
“Questa storia deve finire,” dice ansimando, mentre la tracolla gli scivola da una spalla e finisce a terra, sui piedi di Dave che se la leva di torno spazientito. “Tu non puoi prendermi quando ti gira.”
Le labbra di Dave risalgono il collo di Kurt in baci umidi e impazienti, per catturare di nuovo la sua bocca e farlo tacere. “Ah no?” Chiede poi, dopo che lo ha baciato tanto a lungo da sapere che se si allontana un secondo da lui per respirare, Kurt sarà troppo scompigliato per parlare subito con la solita irruenza. Difatti fa in tempo a dargli un altro bacio più dolce, prima che si riprenda.
“No,” ansima Kurt, schiacciato contro il muro, le gambe leggermente divaricate e ben piantate a terra perché l'altro possa starci comodamente in mezzo.
Dave gli accarezza i fianchi e appende le dita ai passanti della cintura di Kurt, mentre gli morde il collo e lascia una traccia umida e calda di piccoli baci fino al suo petto, che s'intravede dalla camicia slacciata. “Se non vuoi che ti tocchi, dovresti stare attento a come ti vesti,” mormora, con un gorgoglio faticoso mentre deglutisce e s'incanta a guardare la sua pelle bianchissima.
“I miei vestiti non ti giustificano, Karofsky,” mormora Kurt, che però accoglie l'ennesimo bacio con la stessa irruenza con cui viene dato, aggrappandosi alle sue spalle e tirandoselo più vicino.
“Dave,” lo corregge lui, soffiandogli sulle labbra e negandogli un bacio quando Kurt si sporge a cercarlo. Le sue mani s'insinuano sotto la camicia di Kurt e saggiano la pelle tesa e morbida dei suoi fianchi. “Non puoi mettere questa camicia e pretendere che io tenga le mani a posto.”
Kurt lo guarda con gli occhi pesanti, inumidendosi le labbra in attesa che Dave le morda ancora. “Cos'ha la mia camicia che non va?” Chiede.
“E' aperta,” ringhia Dave e, per dimostrarglielo, infila una mano nello scollo ampio che gli arriva quasi al petto, scoprendogli le spalle. “E tu sei nudo.”
Kurt sente il freddo delle mattonelle contro la schiena e rabbrividisce con un urletto che però muore sulla bocca di Dave. La sua mano lo accarezza da sopra i pantaloni, stringe appena per sentirlo spingere contro le proprie dita.
“Che stai facendo?” Mugola Kurt, si scosta dal suo viso solo per riprendere fiato e poi vanifica la domanda, riprendendo a farsi baciare.
“Finisco di spogliarti,” risponde Dave, litigando con i bottoni minuscoli che chiudono i jeans di Kurt. Ha le dita troppo grosse perché quelli non sguscino via. Ogni volta che ne perde uno, finisce per sfiorare Kurt che si agita, rendendo il tutto ancora più complicato.
“Non ti ho dato il permesso,” mugola Kurt.
“Non te l'ho chiesto,” grugnisce Dave, riversando tutta la propria frustrazione per i bottoni in un bacio che toglie il fiato e lascia entrambi più insoddisfatti di prima.
Per questo Kurt solleva il bacino e gli allontana le mani con stizza. “Sei un incapace,” esclama. “Faccio io.”
Dave trattiene a stento l'impazienza e Kurt non fa in tempo a sganciare l'ultimo dannato bottone che lui gli tira giù i pantaloni con uno strattone violento, che quasi si porta dietro anche Kurt.
“Piano!” Protesta il ragazzo, preoccupato per delle cuciture che all'outlet non sembravano troppo solide e giustificavano lo sconto.
“Sta' zitto,” dice Dave perentorio, sbattendolo di nuovo contro il muro quando ormai i jeans sono a terra e Kurt può uscirne comodamente da solo.
Lui tace perché non ha più molto da protestare dopo che Dave gli si schiaccia di nuovo addosso e, nell'impeto, quasi lo solleva da terra. I loro bacini si scontrano ancora e la stoffa dei boxer non attutisce quasi per niente la sensazione di Dave contro di lui.
In quel posto fa freddo, però, e Kurt e l'unico nudo, perciò artiglia la casacca della squadra di football e la tira via. Il gemito di impazienza che Dave gli ansima in un orecchio quando tira giù la zip dei suoi pantaloni, lo lascia a boccheggiare e decide che non vuole aspettare un secondo di più.
“Dave,” lo chiama per nome stavolta. Cerca i suoi occhi ma sono già serrati e tutto quello che ottiene è un bacio più dolce che sa di un sacco di voglia e ormai poca coordinazione. Si aggrappa forte alle sue spalle e si fa tirare su di peso, stringendogli le cosce intorno ai fianchi.
Dave trova abbastanza delicatezza tra gli ormoni scombussolati per entrare in lui gentilmente. Kurt fa una smorfia di dolore, all'inizio, e lui la distende con pazienza, un bacio dopo l'altro, finché non lo sente rilassarsi intorno a lui e le sue unghie smettono di affondargli nelle spalle. “Stai bene?” Si ferma a chiedere, la voce ovattata mentre se ne sta con il viso affondato nel collo di Kurt e se lo stringe addosso, quasi volesse tenerlo insieme finché non è in grado di farlo per conto suo.
Kurt annuisce, preme forte il naso contro il suo e lascia che l'ultima eco di dolore che ancora resta si perda completamente, quindi riprende a baciarlo.
Ci sono permessi che Dave chiede, dopotutto.

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