Fandom: !Originali
Personaggi: La nonna
Genere: -
Avvisi:
Rating: SAFE
Prompt: Scritta per il Cow-t #8 (prompt: bosco)
Note: Non lo so, dovevo fare punti.

Riassunto: L'intero paese vuole armarsi per divendersi dal lupo, ma la nonna non è d'accordo.
BEWARE OF THE REAL WOLF


“Questa cosa è ridicola,” la nonna si alzò dalla sedia per farsi vedere meglio, perché aveva già ripetuto quella frase tre volte senza che nessuno le desse retta e, francamente, si era anche un po' stancata. Non aveva fatto la guerra lei per farsi ignorare da un branco di testoni incapaci di sostenere una conversazione civile. Erano tutti troppo impegnati ad urlarsi addosso gli uni con gli altri, o ad urlare e basta, per poter effettivamente ascoltare quello che diceva qualcun'altro. Non che fossero lì per discutere, d'altronde. Quando cominciarono ad accorgersi che era in piedi, però, allora si zittirono tutti uno dopo l'altro, come un'ondata sonora al contrario. Benedetto silenzio, invece che urla. Evidentemente la vista di una vecchia di ottant'anni col bastone e una mezza gobba a testimoniare gli acciacchi del tempo riusciva a frenare l'innato bisogno di tutti quanti di sentire la propria voce.

“Come ha detto?” Le chiese il sindaco.

“Ho detto che questa cosa è ridicola,” ripeté la nonna, con le mani sui fianchi e un cipiglio che a casa sua conoscevano bene, quando si degnavano di venirla a trovare. “Se questa è la vostra soluzione a un problema del genere, non oso immaginare quando se ne presenterà uno meno logico.”

Dalla sala si alzò un borbottio sommesso. Era chiaro che in tanti là dentro – poteva anche sapere chi – non fossero d'accordo con lei, ma a quanto pare contraddire le vecchie non stava bene e alla nonna faceva comodo così. Qualsiasi cosa andava bene, purché stessero zitti.

“Signora,” sospirò il sindaco, come fanno sempre i giovani – o quelli meno vecchi di te – quando sono convinti che non hai capito un accidenti. “Quella dei lupi sta diventando una piaga in questo paese.”

“Intanto,” disse la nonna, mettendo fisicamente le mani avanti, “stiamo parlando di un lupo solo. Grosso quanto vuole, ma sempre uno. E poi in paese non lo abbiamo neanche mai visto. Quello resta all'interno dei confini del bosco, mica è scemo. D'altronde se ne fosse uscito e fosse, come lei dice, un problema per il paese, probabilmente la sua pelle sarebbe già esposta da qualche parte.”

“D'accordo, chiedo perdono per l'imprecisione,” si corresse subito il sindaco, che voleva liberarsi di lei il prima possibile, era evidente. “Resta il fatto che questo lupo scorrazza impunemente nel bosco, terrorizzando la gente.”

La riunione era stata indetta per quello, per discutere di questa piaga che affliggeva il bosco vicino, l'unico del quale si potevano servire per recuperare legna e selvaggina. Dal giorno alla notte, letteralmente, questo lupo solitario si era piazzato nel bosco e attaccava qualsiasi cosa gli passasse davanti. Anche solo andare a fare legna era diventato un problema, soprattutto per un paese con un unico cacciatore.

“E su questo siamo perfettamente d'accordo,” continuò la nonna. “Il lupo è un problema che va risolto, ma non vedo come armare chiunque possa risolvere la situazione.”

“E' semplice, signora. Anzi, direi quasi logico,” continuò il sindaco. “Una persona armata che viene aggredita dal lupo può sparargli e, in tal modo, salvarsi ed eliminare una minaccia per tutti.”

Più di metà della stanza annuì e si mise ad applaudire, il resto delle persone, tra cui la nonna, scossero la testa sconsolate. “Mi scusi, signor sindaco, se insisto, ma questa cosa non è logica per niente. Usare un'arma non è semplice, non si impara a farlo velocemente e, in ogni caso, non è rassicurante. Se mi permette, più armi ci sono, più gente che spara e più gente che spara, più gente che si fa male. L'unica cosa logica è questa.”

“Che cosa suggerisce dunque?”

“Il problema è il lupo, signor sindaco,” rispose la nonna prontamente. “Quindi dobbiamo eliminare il lupo per eliminare il problema.”

Il sindaco nascose a stento una risata, come se la nonna avesse detto una stupidaggine. “Il lupo è malvagio per natura e aggredisce gli esseri umani. Come pensa di eliminarlo, convincendolo ad uscire dal bosco con le buone? Suvvia, signora, lo sanno tutti che per abbattere il lupo bisogna sparargli.”

“A parte che non è vero che i lupi sono malvagi per natura,” commentò la nonna, che di lupi in vita sua ne aveva visti parecchi, mica uno solo, sparuto e costretto ad aggredire la gente in un boschetto di quattro alberi. “I lupi si muovono in branchi, ma questo no, il che significa che dev'essere l'ultimo rimasto. E probabilmente è qui perché a fame. Solo vent'anni fa di lupi ce n'erano centinaia dall'altra parte della valle, su in montagna, e sa perché non scendevano? Perché lì avevano da mangiare e riparo, e non avevano alcun interessa a rischiare la pelle dove stavamo noi. Ma da quando la gente va a cacciarci in massa, su quei monti, c'è meno selvaggina, meno cibo, e la gente spara anche a loro. Poi per forza vengono qui!”

“Signora, le ripeto...”

“E comunque,” continuò la nonna, ignorandolo, “si dovrà pur sparargli a questo lupo, ma non certo io e lei. Ci vuole un cacciatore e, se quello che abbiamo non basta, ce ne vogliono un altro paio. Loro e solo loro che sanno usare un'arma possono pensare di fare una cosa del genere.”

“Quindi lei mi sta dicendo che non vuole che i suoi concittadini si sentano più sicuri. Lei non vuole sentirsi sicura,” disse il sindaco.

La nonna corrugò la fronte. “Veramente ho detto l'esatto contrario. Io mi sentirei più sicura se fossero solo i professionisti ad essere armati e non certo io. Mi tremano le mani quando faccio la pasta fresca, le pare che posso andare in giro armata?” Disse sconvolta. “E poi mi faccia capire, a chi vorrebbe darle in mano, esattamente, queste armi.”

“A tutti quelli che si trovano ad attraversare il bosco.”

“Ecco,” disse la nonna, che qui lo voleva. “Stando alle statistiche, le persone che passano più spesso nel bosco e sono, tra le altre cose, le vittime più probabili di quel lupo, ci sono i ragazzini che tornano da scuola o vanno a trovare i parenti, tra cui mia nipote. Lei mi sta dicendo che vuole mettere in mano a mia nipote di quindici anni una pistola.”

“Preferirebbe che se la mangiasse il lupo?”

“Preferirei che non avesse in mano la possibilità di spararsi su un piede o, peggio, di sparare in testa ad un altro ragazzino che si è nascosto nel bosco come capita spesso. Lei che dice?”

Piccato, il sindaco continuò. “Questo è il suo pensiero, signora, e l'ho preso in considerazione. Adesso, però, dobbiamo mettere questa cosa ai voti.”

La nonna tornò a sedersi con un sospiro. Incrociò per un attimo gli occhi del cacciatore – che poverino si impegnava tanto, ma anche lui non era proprio bravissimo col fucile, esempio vivente di quello che la nonna cercava di far capire al sindaco, per altro – il quale le fece un sorriso incoraggiante. Cappuccetto Rosso, sua nipote, le accarezzò una mano teneramente per confortarla.

“Dunque, è il momento di votare,” disse il sindaco, ringalluzzito dal fatto di aver messo a tacere la nonna, ma con gentilezza, come si conveniva ad un vero sindaco moderno. “Chi di voi è favorevole a estendere temporaneamente il porto d'armi a tutti i cittadini che per motivi di studio, lavoro o altro si trovino a passare frequentemente per il bosco cittadino finché il lupo non sarà stato eliminato alzi la mano.”

La foresta di braccia che si alzarono immediatamente dette fece venire la nausea alla povera nonna, la quale sospirò ancora più profondamente. Non c'era speranza che questi testoni capissero in che razza di guaio si stavano cacciando. Intanto il sindaco sventolava la sua mano a destra e a manca, tanto per far capire meglio da che parte stesse lui. Quindi si schiarì la voce, ma poi borbottò: “Chi è favorevole a lasciare che il lupo possa tranquillamente assalire poveri bambini innocenti e disarmati, affidando al solo cacciatore il compito di abbattere il lupo alzi la mano.”
La nonna alzò la sua e con lei un'altra decina di persone, ma erano poche, troppo poche. Il lupo, ironicamente, scelse quel momento per ululare e ricordare a tutti della propria presenza.

“I cittadini hanno parlato,” disse il sindaco, contentissimo. “Tutti gli aventi diritto verranno armati entro la settimana. Presentatevi pure in municipio per ritirare la vostra arma e quella dei vostri famigliari. Vi ricordo che chi abbatterà il lupo avrà un enorme premio in denaro.”

La nonna rimase seduta, contando tutti i suoi concittadini mentre uscivano.
Amaramente si chiese se alla fine di quella storia il lupo sarebbe davvero morto o se, sopravvissuto, avrebbe fatto meno vittime di quelle che avrebbe fatto la gente sparando a caso.

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