karkat+terezi

Le nuove storie sono in alto.

Personaggi: Terezi, Karkat, Gamzee, (a tratti) tutti gli altri troll
Genere: Drammatico, Introspettivo
Avvisi: AU, Angst, spoiler fino all'Act 5
Rating: PG 13
Prompt: Scritta per far guadagnare punti alla squadra dei vampirli Blood Devils, nel Cow-T di MDC (prompt: Oscurità).
Note: Scrivere la stessa cosa nel giro di una settimana, io posso. No, davvero, dico sul serio. Questo è un reboot del momento no di Gamzee, ma in chiave pseudo-militare, alieno-fantascientifica (più aliena del solito). Homestuck meets Alien meets la mia pazzia.

Riassunto: Mittente messaggio: Capitano Karkat Vantas.
DARKNESS IS COMING

Come ogni mattina il tenente colonnello Terezi Pyrope, avvocato militare dell'esercito di Alternia, sedeva alla sua scrivania e leggeva il giornale, sfiorando le pagine in rilievo con la punta delle dita, gli occhi rivolti di fronte a sé dietro le vezzose lenti rosse dei suoi occhiali.
L'intero ufficio era stato rimodernato per assecondare le sue nuove esigenze. Ogni oggetto aveva un posto preciso che non poteva in alcun modo essere modificato. C'erano pochissimi mobili e gran parte dell'attrezzatura con cui prima lavorava era stata sostituita con una più funzionale.
L'incidente che l'aveva resa cieca era stato tragico e certo non la rendeva felice, ma era sempre stata una donna forte e non si era lasciata abbattere. Due settimane dopo essere stata aggredita da una sua vecchia conoscenza che aveva parecchi conti in sospeso con lei, il tenente colonnello era tornata alla sua scrivania e, con l'aiuto di un vecchio registratore, aveva stilato una lista delle cose di cui avrebbe avuto bisogno da allora in poi. Per premiarla del suo attaccamento al lavoro, dal laboratorio le avevano fatto avere tre dispositivi di tipo Scalemate di ultima generazione; piccoli robot ad attivazione e comando vocale in grado di fare praticamente qualunque cosa. Erano ancora soltanto dei prototipi naturalmente ma funzionavano discretamente bene. Il suo preferito, un oggettino non più grande di un peluche, che il tenente colonnello aveva scherzosamente chiamato Berrybreath, era dotato di una telecamera con la quale inquadrava le scene del crimine e, grazie ad un sofisticato software ancora in fase beta, era in grado di analizzarle e di elencarne le caratteristiche tramite un sistema vocale così che il tenente colonnello Pyrope potesse avere un quadro chiaro della situazione e fare le sue ipotesi. Gli altri due, Pucefoot e Honeytongue, le facevano da segretari, registrando i suoi appunti, componendo per lei numeri di telefono e di tanto in tanto scaldandole il caffè con le loro prese USB. Se farlo non fosse stato irrispettoso per la loro morte, avrebbe detto che i tre Scalemate sostituivano a meraviglia i membri della sua squadra di investigazione.
Era giusto arrivata all'ultima pagina del giornale quando Pucefoot spalancò la porta del suo ufficio con una delle sue braccia estensibili e gracchiò il suo nome con la sua voce pre-registrata.
"Numero messaggi presenti: uno."
Terezi aspettò di sentire il rumore del fondoschiena metallico dello Scalemate che si posava sulla scrivania prima di immettere gli ordini vocali. "Data messaggio."
"Data messaggio: Ora."
Terezi sollevò un sopracciglio. "Quanta precisione. Mittente messaggio."
"Mittente messaggio: Capitano Karkat Vantas."
Terezi sorrise. Questa era una bella sorpresa. Se non ricordava male, il capitano Vantas si trovava in missione con la sua squadra da almeno due settimane e lei non aveva la minima idea di quale motivo potesse avere per contattare lei. "Ascolta messaggio."
Lo Scalemate emise un breve suono elettronico per indicare l'inizio della registrazione, poi ci fu uno scatto e infine il fruscio del microfono.
"Sono Karkat Vantas, capitano della squadra rossa. Codice: carcinoGeneticist. Mi chiedo se questo trasmettitore funzioni perché questa è la terza comunicazione che non riceve risposta e ora le linee principali sono disturbate o chiuse. Tenente Colonnello Pyrope la sua è l'unica linea rimasta aperta. La prego di ascoltarmi, su questo asteroide sta accadendo qualcosa di strano. Non so ancora di cosa si tratta, ma chiedo il permesso di riportare la squadra alla base."
Ancora il fruscio del microfono e poi un altro scatto. "Messaggio concluso. Riascoltare messaggio?"
"No. Salvare messaggio." Terezi allungò una mano e premette il pulsante sulla testa di Pucefoot per metterlo in ibernazione. Doveva riflettere.
Vantas era una tipo particolare. Aveva la tendenza a farsi prendere dal panico quando le cose non andavano per il verso giusto, il che in effetti era un controsenso rispetto alla sua recente promozione a capitano. Dalla sua aveva che era testardo, cosa che lo rendeva contemporaneamente una piaga ma anche una sicurezza perché indipendentemente da quanto sbraitava o sosteneva di non riuscire a fare qualcosa, poi alla fine in un modo o nell'altro ce la faceva sempre. E poi a suo modo era affettuoso, e molto buffo. Era per questo che Terezi cercava costantemente di portarlo almeno a cena fuori. In ogni caso era uno che seguiva le regole, pertanto paranoico o meno, qualcosa doveva essere accaduto davvero per spingerlo a contattare lei invece dei suoi diretti superiori. Forse valeva la pena indagare, specialmente se non aveva nient'altro da fare.
"Berrybreath: attivazione. Modalità: indagine," disse mentre afferrava il bastone e si dirigeva verso la porta. Lo Scalemate emise un brusio e sembrò come risvegliarsi. I suoi occhi rotondi come bottoni si illuminarono, quindi prese a fluttuarle intorno mentre entravano in ascensore. "Crimine: tipologia."
Terezi premette il pulsante e le porte si chiusero. "Non lo so ancora, caro Berrybreath. Crimine: non definito."
Il tenente colonnello Pyrope si presentò al piano inferiore con un sorriso per tutti quanti. Il modo che aveva di scoprire le gengive e i denti nel farlo le dava un'aria ironica, come se fosse sempre intenta a prendere in giro chi le stava davanti ma tutti le volevano bene lo stesso. D'altronde, a parte condannare chi se lo meritava a secoli di carcere, non aveva mai fatto del male a nessuno.
Nell'aria c'era odore di caffè, che poi si trasformò in odore di caffè caduto sul pavimento e colato fino sotto la fotocopiatrice mandandola in tilt. "Buongiorno Tavros," cinguettò, mentre superava il ragazzo che chino per terra cercava di raccogliere in tempo il vassoio che aveva rovesciato, prima di mandare in corto qualche altro macchinario.
"Buongiorno, signorina Pyrope," farfugliò lui, distraendosi e facendo cadere anche quei pochi bicchieri che erano rimasti in piedi. "Faccia attenzione, ho rovesciato di nuovo il caffè."
"Non preoccuparti," sorrise lei, battendo il bastone per terra e annusando l'aria di fronte a sé. Come se niente fosse, superò la pozza sul pavimento e passò oltre.
La storia di Tavros era tragica quanto la sua, anche perché erano legate a doppio filo. Vriska era finita in galera per aver tentato di ammazzarlo, e le prove le aveva trovate lei. Sfortunatamente, Tavros in fondo a quel burrone c'era caduto lo stesso e i medici avevano dovuto sostituirgli le gambe con un paio di protesi meccaniche sulle quali ancora faticava a stare in piedi.
Il tenente colonnello Pyrope scosse la testa e si lasciò alle spalle le persone che nel corridoio si affaccendavano a porre rimedio ai danni del povero Tavros e, battendo il bastone contro le pareti per il solo gusto di farlo, raggiunse l'ufficio del colonnello e bussò alla porta.
"Avanti," esclamò quello. Quando Terezi entrò, l'odore di acqua salmastra che c'era di solito all'interno dell'ufficio e che proveniva dalla teca del polpo da compagnia del colonnello Ampora, era leggermente coperto da quello dello zolfo e della polvere da sparo. "Colonnello Ampora, ha un minuto?"
"Io non ho mai un minuto, Pyrope. Sono un uomo impegnato," sbottò quello. Terezi non aveva idea di cosa stesse facendo, ma a giudicare dai fruscii e dagli sfrigolii che sentiva, poteva immaginare che stesse nuovamente cercando di far funzionare qualche apparecchio obsoleto di cui si era invaghito.
"Ha un secondo allora?"
Ampora sbuffò indispettito. Sbatté qualcosa sulla scrivania e si sedette, facendo girare la sedia con le ruote. "Parli, ma faccia in fretta," concesse alla fine e nel frattempo cercò di sistemare il ciuffo violaceo che si era bruciacchiato perché Terezi guardava in quella direzione e, anche se non era possibile, sembrava che lo stesse proprio fissando.
"Ho ricevuto un messaggio dal Capitano Vantas, signore," riferì il tenente colonnello. "Sostiene che non riceve risposta alle comunicazioni."
"Il Capitano Vantas sostiene che non ci sia modo di abbattere Jack Noir e il suo esercito e che Alternia abbia i giorni contati, al ché mi chiedo per quale motivo abbiamo mandato lui su quell'asteroide e non magari qualcuno che non pensa che moriremo tutti, ma tant'é... Direi che non è il caso di preoccuparsi."
"Il Capitano Vantas sembrava preoccupato."
"Lui è sempre preoccupato," tagliò corto Ampora, finendo di pettinarsi.
"Mi rendo conto, signore. Ma se ha chiamato, ci saranno dei log che lo dimostrano. Dobbiamo capire per quale motivo nessuno gli ha risposto."
Ampora sbuffò e digitò per un po' sulla tastiera del suo computer. "Non ci sono chiamate da parte di Vantas sul numero del mio ufficio o qualsiasi altro numero, se è per questo. Non so quale paranoia lo abbia colpito stavolta, ma non ha mai chiamato. Probabilmente stare su quell'asteroide gli sta facendo perdere la testa. Ora sei vuole scusarmi, come ho detto sono molto occupato."
Dal momento che le era stata virtualmente sbattuta la porta sul muso, Terezi pensò bene che fosse il caso di andarsene. Una volta tornata in corridoio, Berrybreath si mise a lampeggiare. "Nuovi messaggi nella casella vocale," annunciò. "Numero messaggi presenti: due."
Terezi cercò col bastone le gambe della prima sedia disponibile nei paraggi e si sedette. "Mittente messaggio uno."
"Mittente messaggio: Capitano Karkat Vantas."
"Data messaggio."
"Data messaggio: Cinque minuti fa."
"Ascolta messaggio."
Lo Scalemate emise il solito suono prima di avviare la registrazione. La voce di Karkat era tesa e diseguale, come se facesse fatica a controllarla. "Sono Karkat Vantas, capitano della squadra rossa. Codice: carcinoGeneticist. Questo è il mio secondo messaggio al tenente colonnello Pyrope. Le comunicazioni telefoniche sono state disabilitate. Le caselle vocali del colonnello sono irraggiungibili. Ancora una volta, questo è il mio unico canale di contatto. Qualcuno ha sabotato la nave, i motori sono fuori uso. Se ascolta questo messaggio: abbiamo bisogno di aiuto."
Lo Scalemate emise un altro suono. "Messaggio concluso. Riascoltare messaggio?"
"No. Salvare messaggio. Mittente messaggio due."
"Mittente messaggio: Capitano Karkat Vantas."
"Data messaggio."
"Date messaggio: Due minuti fa."
"Ascolta messaggio."
Il messaggio si aprì con lo scricchiolare tipico di un microfono che viene colpito per sbaglio. "Sono Karkat Vantas, capitano della squadra rossa. Codice: carcinoGeneticist. Tenente Colonnello Pyrope, la prego di rispondermi. La situazione è degenerata, siamo sotto attacco. Chiunque sia salito sulla nave, ha ucciso il sottotenente Maryam e il guardiamarina Peixes. Il tenente Captor è stato ferito e ha perso conoscenza. Il resto della squadra non risponde, credo che le ricetrasmittenti siano andate. Ripeto: servono rinforzi e il soccorso medico. Secondo il protocollo, proverò a richiamarla ogni quindici minuti."
"Messaggio concluso. Riascoltare messaggio?"
"No. Salvare messaggio," ordinò Terezi, accigliandosi. Qualcosa decisamente non andava. "Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist."
Gli occhi dello Scalemate lampeggiarono due volte. "Chiamata in corso. Attendere prego."
Terezi cercò di fare mente locale. La squadra di Vantas contava sette elementi, lui compreso. La sua era nave era una sgrub Zodiac da ricognizione, che non montava armi pesanti se non quelle omologate per la difesa personale dei soldati. La missione aveva lo scopo di stabilire la situazione sull'asteroide.
"Connessione non riuscita. Impossibile chiamare Capitano Karkat Vantas."
"Ripeti ultima operazione."
"Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist. Connessione non riuscita. Impossibile chiamare: Capitano Karkat Vantas."
Terezi provò a comporre un messaggio da lasciare nella casella vocale di Karkat, nel caso le comunicazioni dirette fossero state bypassate o interrotte anche dalla sua parte, ma non funzionò. Sembrava che lo Scalemate non riuscisse a stabilire nessuna connessione con la nave sull'asteroide.
"Nuovo messaggio nella casella vocale," annunciò. "Numero messaggi presenti: uno."
"Ascolta messaggio."
"Uno dei corpi è scomparso," diceva il messaggio. Il capitano non si preoccupava più nemmeno di identificarsi. "Non posso allontanarmi dalla plancia di comando per cercarlo, perché la radio di bordo è l'unica che funziona. Leijon o Zahhak sono scomparsi e non ho notizie dal primo ufficiale Makara da almeno mezz'ora. Sono preoccupato per lui, le sue condizioni nel suo ultimo messaggio non erano chiare."
"Messaggio concluso. Riascoltare messaggio?"
Terezi salvò anche quest'ultimo messaggio e poi si chiese che cosa dovesse fare. Quando tornò dal Colonnello Ampora e bussò alla porta per chiedere spiegazioni, nessuno rispose. Se avesse potuto vedere, avrebbe saputo che Ampora era disteso a terra privo di sensi, con ancora in mano il cacciavite con il quale aveva mandato in cortocircuito il dispositivo che stava riparando. Convinta che fosse in giro per la base, si mise a cercarlo e, nel frattempo, chiamò il centro comunicazioni.
"Signorina Megido, sono il tenente colonnello Pyrope. Ho bisogno che faccia una cosa per me."
"Mi dica."
Terezi accarezzò la pulsantiera dell'ascensore e le sue dita lessero i numeri con rapidità. "A quanto pare la nave del capitano Vantas ha perso i contatti con la base. Qualcuno ha sabotato la loro radio, i canali verso di noi sono chiusi in entrambe le direzioni. L'unica cosa che il capitano riesce a fare è lasciare messaggi nella mia casella vocale. Voglio che trovi il problema e lo risolva."
Terezi la sentì digitare per qualche secondo, in sottofondo c'era il brusio della sala comunicazione e delle altre centinaia di tecnici come lei. "Chiedo scusa, tenente colonnello, per proseguire con queste operazioni di indagine ho bisogno del suo codice."
"Certo. GallowsCalibrator." Terezi ascoltò il frusciare dell'ascensore che la stava riportando al piano terra. "Continui a provare finché non ottiene qualche risultato. Se riesce a contattarlo, ha il permesso di eseguire qualunque ordine le verrà dato purché il codice del capitano sia corretto."
"Agli ordini, tenente colonnello Pyrope."
Lo Scalemate lampeggiò di nuovo. "Nuovi messaggi nella casella vocale," annunciò. "Numero messaggi presenti: uno."
"Ascolta messaggio."
Questa volta il messaggio di Karkat iniziava a metà, segno che per la fretta aveva iniziato a parlare prima ancora di premere il pulsante di registrazione. "...è impazzito. Non so se sia l'assenza delle medicine o l'aria di questo posto. E' fuori controllo. Ha..." Si sentì un rumore in lontananza, qualcosa che somigliava vagamente allo strombazzare di una sirena di allarme. Il capitano sussultò. "Lui... Dio mio, è orribile. Ha ucciso lui tutti quanti e temo che non ci sia nessun intruso. Il primo ufficiale Makara ha accesso a tutti i compartimenti. Io credo... non lo so, c'è stata una tempesta di sabbia quando siamo arrivati. L'aria è stata quasi irrespirabile per giorni ma gli strumenti non rivelavano niente di anomalo. Io... Dio, sta arrivando."
"Messaggio concluso. Riascoltare il messaggio?"
"No. Salvare messaggio."
Makara non era mai stato equilibrato, quindi doveva essere successo qualcosa di estremamente grave perché il capitano avesse sentito il bisogno di sottolineare che fosse impazzito. Terezi provò a chiamare Ampora ancora una volta, ma quello continuava a non rispondere. Si chiese a che diavolo servisse avere centinaia di linee di comunicazione se poi comunque nessuno rispondeva mai al telefono. Le successive comunicazioni del capitano furono sempre più brevi e spaventate. Terezi sentiva la sua voce affievolirsi e i suoi discorsi farsi più sconclusionati man mano che i suoi messaggi arrivavano. Era una pena sentirlo perdere le speranze e non avere modo né di fare qualcosa né di incoraggiarlo.
"Signorina Megido, ci sono novità?" Chiese, mentre rientrava nel suo ufficio e si lasciava andare stremata sul divanetto. Pucefoot e Honeytongue si occuparono rispettivamente di regolare il riscaldamento e attivare la macchina del caffè, secondo la sequenza di azioni che aveva preimpostato per loro.
"No, tenente colonnello. Nessuna," rispose lei, digitando incessantemente. "I canali sono stati bloccati dalla nave e il computer non riconosce nessun codice."
Terezi sospirò e si tolse gli occhiali, appoggiandoli sul mobile di fianco a sé. "Ha provato a controllare la nave in remoto con il pilota automatico?"
"Sì, signore. Non risponde."
"Continui a provare."
"Sì, signore."
Honeytongue le versò del caffè e le segnalò che era pronto. Terezi si scaldò le mani intorno alla tazza e pensò a Karkat da solo nell'astronave, braccato e senza la possibilità di comunicare con nessuno. Non aveva idea di come aiutarlo e questo la faceva sentire impotente. Non era abituata a non poter fare quello che voleva, era frustrante. "Nuovi messaggi nella casella vocale. Numero messaggi presenti: uno."
"Ascolta messaggio."
"Sono Karkat Vantas, capitano della squadra rossa. Codice: carcinoGeneticist." Qualcosa nella voce di Karkat la costrinse a sedersi meglio sulla poltrona. La sua voce aveva perso ogni sfumatura di tensione ed era fin troppo calma. Placida come solo nella rassegnazione. "Questo è il mio ultimo messaggio. Quello che una volta era il primo ufficiale della sgrub Zodiac e mio buon amico, il comandante Gamzee Makara è caduto vittima di qualcosa di non meglio identificato che ha attaccato la nave al nostro arrivo e ha trovato in lui un ospite ideale per sopravvivere. Quello che si aggira per la nave non è più Gamzee da almeno una settimana, ma ce ne siamo accorti tristemente troppo tardi. Questo parassita si è prima impossessato della mente di Makara e poi ha ucciso uno dopo l'altro i membri della squadra. Io non so se lui sia ancora in grado di riconoscere chi gli stia intorno. Spero di no. Ora sta cercando me e io non ho più un posto dove andare. Sulla nave non c'è cibo e non posso permettermi di dormire. Tra poco dovrò lasciare la plancia di comando e non avrò più modo di comunicare. Terezi... Se mai riuscissi ad ascoltare questi miei messaggi, ho lasciato un resoconto dell'accaduto nella mia cabina. Addio."
Terezi restò immobile, mentre ne seguiva il suono della linea che veniva chiusa e Berrybreath la avvisava della conclusione del messaggio. "Karkat..."
Chiuse forte gli occhi e cercò di ricordarsi il suo viso, ma la verità era che le immagini cominciavano a sfuggirle da quando non poteva più vederle, anche quelle che pensava fossero impresse nella memoria. "Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist," ringhiò.
Lo Scalemate compose il numero – "Chiamata in corso. Attendere prego." – ma, come prima, non riuscì a collegarsi alla nave. "Connessione non riuscita. Impossibile chiamare Capitano Karkat Vantas."
"Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist," insistette Terezi.
"Chiamata in corso. Attendere prego. Connessione non riuscita. Impossibile chiamare Capitano Karkat Vantas."
"Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist,"
"Connessione non riuscita. Impossib--"
"Chiama: Capitano Karkat Vantas. Codice: carcinoGeneticist," Terezi gettò a terra la tazza, il caffè si sparse ovunque sul pavimento.

"Connessione non riuscita. Impossibile chiamare Capitano Karkat Vantas."

*


Berrybreath emise un segnale sonoro, svegliandola dal sonno stremato in cui era caduta, raggomitolata sul divano. "Chiamata in corso."
"Mittente chiamata," mugolò, mentre si asciugava le guance.
"Mittente chiamata: Capitano Karkat Vantas."
Terezi si alzò di scatto. "Karkat!" Cercò gli occhiali per abitudine. "Attiva chiamata."
"Chiamata attivata."
Sentì lo scatto della chiamata e poi energia statica.
"Karkat?" Tentò, tendendo l'orecchio.
Vi fu silenzio per qualche secondo e poi una risata lontana e innaturale.

"L'oscurità sta arrivando. Voi siete i prossimi." - Click.