cinna+katniss

Le nuove storie sono in alto.

Personaggi: Cinna, Katniss
Genere: Drammatico, Introspettivo
Avvisi: Gen
Rating: PG
Prompt: Scritta per la quinta notte bianca di Maridichallenge su prompt di s0emme0s: Cinna/Katniss.
Note: La prima storia in assoluto che scrivo su The Hunger Games. Come sempre notte bianca = nuovo fandom. Non avevo mai pensato a Cinna e Katniss come un pairing (di qualsiasi tipo) finché non me lo hanno fatto notare qualche tempo fa. Che dire? Sono belli e anche pieni di dolore che va sempre bene.

Riassunto: Cinna pensa a Katniss e a quello che l'aspetta da lì a qualche minuto, quando sarà costretta ad entrare nell'arena degli Hunger Games.
THE GRIEF FEELS SO LIKE FEAR


Cinna non pensa da quando si è svegliato questa mattina e lo sforzo che fa per non accedere ai propri pensieri è tale che non ha mai smesso di stare in tensione da che ha appoggiato i piedi a terra, scendendo dal letto. La prima cosa dalla quale è scappato sono stati i propri sogni – luoghi tristi e grigi di fumo come si immagina che siano i distretti al di fuori di Capitol City – che lo hanno tormentato durante la notte, servendogli immagini di un'arena inospitale destinata a concedere solo qualche giorno di disperazione ai tributi che vi verranno abbandonati dentro oggi. Si è svegliato con addosso la sensazione di acqua che lo soffocava e di una corsa infinita senza né meta né ritorno, sapendo di essere destinato a venire abbattuto in un modo o nell'altro. Ha avuto così tanta paura che si è svegliato con il cuore in gola e i brividi inarrestabili che ti scuotono solo quando sai che il mondo sta per crollarti addosso e tu non puoi fermarlo. Cinna non l'ha provata spesso quella sensazione, ma abbastanza da riconoscerla e volersene liberare il prima possibile.
Lo fa davanti allo specchio, ricordandosi che è ancora vivo e lo sarà anche dopo l'inizio dei giochi, che lo sarà anche il giorno dopo e quello dopo ancora mentre il numero dei morti aumenterà. Ogni colpo di cannone non farà che ricordargli quanto sia fortunato.
E' allora che gli occhi di Katniss si fanno strada nella sua testa, come se fino a quel momento una parte di lui gli avesse pietosamente nascosto questo particolare. Non sono sconosciuti che rischieranno la vita, ci sarà anche lei fra gli altri, senza sorridere, pronta a morire come lo è a tentare di vincere.
Si sente così in colpa per essersi consolato con la propria fortuna, che decide che non penserà più a niente, che concentrerà ogni sforzo per rendere gli ultimi istanti quelli migliori che Katniss abbia mai passato lì.
Quando si incontrano da soli, prima che arrivi il momento, Katniss lo guarda come sembra guardare il mondo intero che la circonda, con quel suo sguardo duro e ostile che non fa avvicinare nessuno; ma mentre la veste, mentre le liscia i risvolti della giacca e le mostra la spilla che è una grave infrazione, Cinna coglie quell'ombra speciale che c'è nei suoi occhi solo quando guarda lui.
Katniss è uno strano animale. Cinna l'ha studiata a lungo e sebbene la sua corazza si sia incrinata con lui più di quanto abbia fatto con chiunque altro, lei per lui è ancora in parte un mistero. Un mistero che vorrebbe imparare a conoscere meglio ma che sa gli scivolerà tra le dita al primo passo falso. Per questo ha deciso che non avrebbe pensato più a niente, che avrebbe affrontato quella giornata come tutte le altre, che avrebbe creduto con tutte le sue forze che non c'era da preoccuparsi.
La paura devastante che non sia così lo prende alla gola quando il tubo si chiude, quando lei sbatte le mani contro il plexiglass e il terrore che ha negli occhi gli spezza il cuore. Katniss si guarda intorno come un animale in gabbia – un animale che per quanto strano ha paura come qualunque altro – e poi guarda lui, lo guarda finché l'ascensore non la porta su, finché non scompare.
Cinna si siede e vorrebbe crollare, ma non lo fa. Pensa allo sguardo di Katniss se lo facesse, al fatto che lei abbia sempre cercato i suoi occhi per darsi coraggio. Cinna cercherà i suoi, nell'arena, e saprà da come lei lo guarda attraverso l'obbiettivo, quanta speranza è rimasta ad entrambi.